sabato 30 aprile 2016

Valerio Evangelisti e l'Inquisizione di Eymerich


Valerio Evangelisti (Bologna, 20 giugno 1952) è uno scrittore italiano.
È uno dei più noti scrittori italiani contemporanei di fantascienza, fantasy (in particolare low fantasy) e horror, che mescola nelle sue opere. È conosciuto soprattutto per il ciclo di romanzi dell'inquisitore Nicolas Eymerich e per la trilogia di Nostradamus, divenuti bestseller. L'opera di Evangelisti, pur sviluppata autonomamente, rientra nel filone del New Weird; Evangelisti ha anche riconosciuto l'appartenenza di alcune sue opere al corpus letterario definito New Italian Epic. Ha scritto anche saggi e romanzi storici. Evangelisti ha avuto una militanza politica nella Federazione della Sinistra ed è direttore e fondatore del sito Carmilla on line.


Valerio Evangelisti
Nasce a Bologna il 20 giugno del 1952. Si laurea in Scienze politiche con indirizzo storico-politico nel 1976 presso l'Università di Bologna. Vive tuttora a Bologna, ma trascorre alcuni mesi dell'anno a Puerto Escondido, Messico, dove ha un'abitazione.
Fino al 1990 porta avanti una carriera accademica che alterna con l'attività di funzionario del Ministero delle Finanze. Inizia la sua carriera di autore scrivendo saggi storici.
Decide quindi di dedicarsi alla narrativa fantastica e presto raggiunge la notorietà vincendo nel 1993 il Premio Urania con il romanzo Nicolas Eymerich, inquisitore, pubblicato l'anno seguente nella omonima collana di fantascienza della Mondadori.

Nel 1999 Valerio Evangelisti abbandona provvisoriamente il personaggio di Eymerich e scrive, a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro, i romanzi Il Presagio, L'Inganno e L'Abisso. In realtà si tratta dei tre volumi di un'unica opera poderosa: Magus, il romazo di Nostradamus (vedi poi).

Attualmente, dopo avere conseguito nel 2000 il Prix Italia per la fiction radiofonica, scrive sceneggiature per radio, cinema, televisione e fumetti. Ha fatto parte della delegazione ufficiale degli scrittori italiani al Salon du Livre di Parigi del 2001.
Ha diretto per un decennio "Progetto Memoria - Rivista di storia dell'antagonismo sociale". E' ora direttore editoriale di "Carmilla", pubblicazione dedicata alla narrativa fantastica e alla critica politica. Collabora all'edizione francese di "Le Monde Diplomatique". E' presidente dell'Archivio Storico della Nuova Sinistra "Marco Pezzi" di Bologna.


Nicolas Eymerich
La sua passione per i gruppi heavy metal, tra cui Pantera, Sepultura, Venom e Metallica, gli ha fornito parecchi spunti per i suoi scritti, soprattutto l'antologia Metallo Urlante e il romanzo Black Flag. Altre fonti di ispirazione sono la storia degli Stati Uniti e il Messico.

Nel 2005 la casa editrice UniService di Trento pubblica un saggio biobibliografico a cura del critico cinematografico As Chianese. L'anima dell'inquisitore è il primo studio italiano sull'opera evangelistiana.

Nel 2006 Evangelisti ha scritto il racconto originale La Sala dei Giganti, che è stato pubblicato in allegato alla guida Studiare a Padova, dell'Università degli studi di Padova. Il mini-romanzo, lungo circa 40 pagine è stato distribuito in tutta Italia in circa 260.000 copie. Con questo racconto Valerio Evangelisti si è aggiudicato il Premio Italia, attribuito nel corso della XXXIII Italcon, la convention italiana di fantascienza, tenutasi a Fiuggi (FR) dal 22 al 25 marzo 2007.
La Sala dei Giganti, in una versione leggermente differente, costituisce l'incipit del romanzo La luce di Orione (2007), che vede l'inquisitore Eymerich partecipare, nel 1366, a una crociata per liberare dall'assedio dei turchi ottomani l'impero bizantino, ormai in piena decadenza.

Alla fine del 2009 gli è stato diagnosticato un tumore al sistema linfatico (linfoma non Hodgkin di tipo B). È giunto ad una remissione completa al termine del 2010, dopo alcuni cicli di chemioterapia. Ha raccontato l'esperienza nel racconto Day Hospital, pubblicato nel 2011 all'interno della collana Inediti d'Autore del Corriere della Sera. Il racconto è stato ampliato in un volume dallo stesso titolo nel 2012.

Si è candidato come indipendente alle elezioni europee del 2009 nella Lista Anticapitalista (costituita dall'unione tra Rifondazione Comunista e il Partito dei Comunisti Italiani nella cosiddetta Federazione della Sinistra) e nel 2011 alle elezioni amministrative per il comune di Bologna nella lista Sinistra per Bologna - Federazione della Sinistra.


NICOLAS EYMERICH, L'INQUISITORE

I romanzi centrati su Eymerich sono tradotti in Francia, Spagna, Germania e Portogallo. Hanno valso all'autore, nel 1998, il Grand Prix de l'Imaginaire e, nel 1999, il Prix Tour Eiffel: i premi più prestigiosi riservati in Francia alla letteratura fantastica e di fantascienza. Il quotidiano Le Monde ha pubblicato un racconto di Evangelisti in un supplemento speciale. Il Venerdì di Repubblica, nel 1996, ha proposto un suo romanzo a puntate.




Nicolas Eymerich è un personaggio immaginario, protagonista di una serie di romanzi e di racconti di successo con elementi fantastici, fantascientifici e gotici. Il personaggio è ispirato a Nicolas Eymerich, omonimo inquisitore catalano realmente vissuto (nato nel 1320 a Girona, in Catalogna, e morto nel 1399).
Appartenente all'ordine domenicano e inquisitore come il personaggio storico cui è ispirato, crudele, inflessibile, altero, tormentato, il Nicolas Eymerich dei romanzi di Evangelisti agisce con totale spietatezza al servizio di ciò che ritiene il bene che per lui si identifica totalmente con la fede cristiana difesa dalla Chiesa di Roma e con l'interpretazione che dello stesso cristianesimo dà la filosofia di San Tommaso d'Aquino contro le interpretazioni date da altri teologi, sebbene all'epoca di Eymerich il tomismo non fosse ancora la dottrina ufficiale della Chiesa Cattolica. È tuttavia dotato di straordinaria intelligenza e di profonda cultura, tanto che il lettore è portato a identificarsi con lui, pur venendo turbato dalla sua violenza praticamente priva di freni.
L'inquisitore

Nei vari romanzi del ciclo Eymerich indaga su fenomeni misteriosi nell'Europa medioevale, ma la soluzione del mistero sta in storie parallele a quella principale, che si proiettano nel nostro presente e nel nostro futuro, volutamente rappresentato in modo distopico con toni oscuri, fondamentalisti e disumani. Alla base dell'intersecazione dei diversi piani narrativi e paranormali starebbe la teoria ideata da un fisico del XX secolo, Marcus Frullifer, secondo cui esiste un particolare tipo di particelle subatomiche, dette psitroni, che permetterebbero la trasmissione del pensiero sia di un individuo che di più persone nel tempo e nello spazio e talvolta a secoli di distanza. Gli psitroni in pratica lascerebbero traccia di sé nel tessuto del continuum spaziotemporale anche dopo la morte di chi li ha attivati con la creazione di una determinata immagine mentale, un po' come accade quando si piega un foglio e, per quanti sforzi si facciano, non si riesce mai a farlo tornare perfettamente liscio.

Ritroviamo il personaggio in un altro romanzo al di fuori della serie di Evangelisti, in La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones. In questo romanzo la figura di Nicolas Eymerich è tracciata in maniera fosca e tragica quale inquisitore fanatico e senza scrupoli.

Ordine di pubblicazione Ordine cronologico
1994: Nicolas Eymerich inquisitore
1995: Le catene di Eymerich
1996: Il corpo e il sangue di Eymerich
1996: Il mistero dell'inquisitore Eymerich
1997: Cherudek
1998: Metallo urlante
1998: Picatrix, la scala per l'inferno
2001: Il Castello di Eymerich
2002: Mater terribilis
2007: La luce di Orione
2010: Rex tremendae maiestatis
1352: Nicolas Eymerich, inquisitore
1352: Venom (contenuto in Metallo urlante)
1353: Il mistero dell'inquisitore Eymerich
1358: Il corpo e il sangue di Eymerich
1360: Cherudek
1361: Picatrix, la scala per l'inferno
1362: Mater terribilis
1365: Le catene di Eymerich
1366: La luce di Orione
1369: Il castello di Eymerich
1372: Rex tremendae maiestatis



Pubblicato nel 1994 nella collezione Urania, Nicolas Eymerich, inquisitore segna l'esordio nella narrativa italiana del protagonista di una delle saghe più amate, che ormai da anni ha conquistato un pubblico di lettori ben più ampio (e per certi versi esigente) rispetto ai soli appassionati di fantascienza. Basato su un inquisitore catalano realmente esistito nel Trecento, la creatura di Evangelisti è un uomo intollerante e spietato, ma anche intelligente e coltissimo. Le sue avventure si svolgono nel luogo che gli appartiene, l'Europa medievale popolata di cristiani, ebrei, musulmani ed eretici, ma anche in piani temporali diversi, dal nostro passato prossimo fino al futuro più remoto. Perché il Nemico di Eymerich è un'entità metafisica che ripropone attraverso i secoli un'unica, eterna sfida. Un Nemico che può subire solo sconfitte brevi e temporanee...

Ambientato nel 1360 quando il frate, appena quarantenne ma già da tempo Inquisitore generale del Regno d'Aragona, viene inviato in missione in Valle d'Aosta. Qui, nel villaggio di Châtillon, sembra abbia trovato rifugio una comunità di catari sopravvissuti alle persecuzioni. Sulle tracce degli eretici, l'inflessibile Eymerich procede faticosamente nelle indagini: attorno a lui si moltiplicano inquietanti prodigi mentre creature mostruose e apparentemente immortali gli sbarrano il passo. Ancora una volta la lotta di Eymerich contro le forze demoniache che si svolgerà a cavallo tra diverse epoche storiche, dalla Germania nazista alla Romania appena liberatasi dalla tirannide di Ceausescu.

Eymerich viene chiamato a Castres, nella Francia meridionale, per combattere una setta di "vampiri" che terrorizza gli abitanti della zona disseminando le campagne di cadaveri dissanguati. Circondato da un alone di malvagità e terrore senza precedenti, Eymerich mostra tutta la sua spietatezza e non esita a massacrare centinaia di persone pur di debellare l'eresia. Ma seicento anni più tardi un gruppo di modernissimi "untori" sembra voler resuscitare le gesta di quei folli devoti, diffondendo epidemie che conducono a una morte atroce causata dallo scoppio delle vene...

1354: Nicolas Eymerich, il sinistro inquisitore, è in Sardegna con re Pietro IV d'Aragona per soffocare la rivolta di Mariano, giudice d'Arborea. Mariano però ha un alleato potente e misterioso: lo chiamano Sardus Pater, una divinità sconosciuta e terribile... 1942, New York: lo psicologo austriaco Wilhelm Reich si è rifugiato in America per sfuggire ai nazisti e ha fatto una scoperta rivoluzionaria. Tanto da costringere le autorità a rinchiuderlo in prigione, dove una serie di inspiegabili allucinazioni sembra metterlo in collegamento proprio con Eymerich. Pubblicato per la prima volta nel 1996 nella storica collana "Urania", un romanzo che segna una delle tappe fondamentali nella saga dell'inquisitore Eymerich, protagonista di libri ormai diventati di culto, a metà tra fantascienza e il noir

Nel mondo perduto di Cherudek, un universo fatto di nebbia, popolato da personaggi dall'identità incerta e vacillante e regolato da leggi diaboliche e misteriose, Eymerich sarà costretto ad affrontare un nemico sconosciuto e inafferrabile, capace di sfidare le barriere del tempo e di alterare la percezione del reale. E mentre l'inquisitore dovrà ricorrere alla sua gelida razionalità per fronteggiare guerre e flagelli, gli enigmi s'infittiranno sempre di più... La più misteriosa e terrificante avventura di Nicolas Eymerich, lo spietato inquisitore trecentesco protagonista di un'avvincente saga a metà strada tra la fantascienza e il noir.

In Metallo urlante ogni capitolo è un passo verso un orrore sempre piú gelido. Accanto a perverse mutazioni della carne in metallo, sotto il tallone di oppressioni spaventose, negli scenari esotici dove eserciti non piú umani si scontrano, una mente sottile e malata tiene le fila del racconto, oltre ogni dimensione di spazio e di tempo: è Nicolas Eymerich, il crudele inquisitore medievale le cui vicende sono raccontate nel ciclo pubblicato da Mondadori. Introduzione perfetta a Eymerich e complemento indispensabile del ciclo, ma anche libro di avventure autonome (tra le quali la prima apparizione del pistolero stregone messicano Pantera, protagonista di Black Flag).

Il frate domenicano viene inviato in missione nel regno arabo di Granada e, accompagnato dal marrano Alatzar, deve giungere fino alle misteriose Isole Felici, al largo della costa africana oltre le Colonne d'Ercole, per sciogliere l'enigma dell'oscura profezia secondo cui il regno dei cristiani finirà "tra teste di cane e alberi di sangue". Tutto inizia quando, nel 1361, a Saragozza si scopre che orrendi mostri dalla testa di cane uccidono chiunque entri in possesso di un misterioso libro di magia, il Picatrix, mentre in cielo appaiono giganteschi dischi luminosi. Gli stessi che, secoli dopo, brillano sull'Africa mentre sta avvenendo un esodo di bambini di dimensioni apocalittiche. E mentre il professor Frullifer, in un manicomio delle Canarie, assiste allo strano comportamento di alcuni internati che, una volta l'anno, latrano come cani. E smettono solo quando l'effigie del Diavolo viene arsa sul rogo...

Corre l'anno 1369. Nel castello di Montiel il re di Castiglia, Pietro il Crudele, sta subendo l'assedio del fratellastro e pretendente al trono Enrico di Trastamara. Ma la fortezza di Montiel non è un edificio comune: la sua pianta è modellata secondo un disegno antichissimo, tracciato dai maestri della Cabala, le sue pareti sembrano vivere di vita propria, le sue fondamenta affondano in un dedalo di gallerie...
Qualcosa di molto inquietante pulsa in quella Sterminata Struttura. Ed è proprio il castello il nemico che Nicolas Eymerich dovrà affrontare, facendo appello a tutte le risorse della sua mente gelida e della sua intelligenza quasi disumana. Ma un avversario ancora più temibile attende al varco l'inquisitore: l'amore, inconfessato e inconfessabile, per una donna, un sentimento delicato e terribile.

Anno 1362: Nicolas Eymerich, l'inquisitore generale d'Aragona, è chiamato a investigare sulla morte di alcuni confratelli nella Francia posta sotto il dominio inglese. Gradualmente la sua marcia alla ricerca della verità si trasforma in una vera e propria discesa all'inferno, fitta di terrificanti quanto indefinibili prodigi: muraglie di nebbia, foreste inestricabili, nuvole di cervi volanti, pietre che bruciano, frati deformi, inspiegabili fratture temporali¿ Settant'anni dopo, in quelle stesse terre analoghi fenomeni segneranno un momento notissimo della storia d'Europa, la vicenda tragica e gloriosa di Giovanna d'Arco che, vista attraverso gli occhi della Pulzella o quelli del suo torbido compagno d'armi, Gilles de Rais, acquista tinte inedite e inquietanti. I due episodi sono legati da un misterioso libro d'alchimia, l'Aurora consurgens, e soprattutto da un nemico onnipresente e senza volto: la Mater Terribilis, incarnazione della femminilità minacciosa e divoratrice, che usa insospettabili identità umane per nascondersi.

Corre l'anno 1366 - Eymerich deve recarsi a Padova, alla riunione del capitolo domenicano. Lo attende un aspro scontro con Francesco Petrarca, ispiratore di un dipinto ambiguo e malefico. È però solo l'inizio di una traversia che porterà Eymerich sulle galee dei crociati, fino a Costantinopoli, nel cuore di un impero bizantino in piena decadenza. Eymerich dovrà risolvere un doppio mistero. Forse la soluzione sta nella guerra apocalittica che sconvolge un Iraq mai pacificato, nel nostro prossimo futuro. Forse nella straordinaria scoperta del fisico quantistico Alain Aspect. Saranno necessarie tutta l'intelligenza, la spietatezza e la cultura di Eymerich per sventare, in via provvisoria, una minaccia diabolica, e per smascherare il peccato più mostruoso di cui esseri umani si siano mai resi colpevoli.

Nel 1372 il nemico mortale di Nicolas Eymerich, Ramón de Tárrega, viene trovato impiccato nel convento di Barcellona in cui era stato detenuto per anni. Ma il suo cadavere scompare e Ramón - ebreo convertito, domenicano, negromante - viene poco dopo avvistato in Sicilia. Isola in cui si succedono fenomeni misteriosi. Da strani dischi luminosi apparsi in cielo scendono creature gigantesche, ferocissime, che si nutrono di carne umana, forse al servizio di una delle due fazioni baronali (i Latini e i Catalani) che da trent'anni si contendono la Trinacria.
L'intero equilibrio di poteri nel Mediterraneo rischia di essere compromesso. Eymerich deve ricorrere a ogni risorsa della sua intelligenza, e della sua lucida crudeltà, per sventare la minaccia e annientare il nemico.


I primi sei romanzi del ciclo sono stati raccolti in due volumi dell'editore Mondadori: L'ombra di Eymerich (1998) e I sentieri perduti di Eymerich (2000).

Nicolas Eymerich è protagonista del romanzo collettivo La potenza di Eymerich (ambientato nel 1365, cronologicamente dopo Le catene di Eymerich), di Kai Zen & Emerson Krott, pubblicato nel 2005 da Bacchilega Editore. Valerio Evangelisti è autore della prefazione.

Nella raccolta di racconti di Valerio Evangelisti Acque Oscure, edita nel 2009 da Mondadori, compaiono oltre alla riedizione del racconto La sala dei Giganti, anche due racconti brevi a sfondo umoristico: Eymerich contro Dan Brown e Eymerich contro Palahniuk.


FUMETTI

Il personaggio di Nicolas Eymerich è apparso per la prima volta come fumetto nella serie di Lazarus Ledd, della Star Comics. Nella storia, I cristalli di Eymerich (su Lazarus Ledd extra #17), l'inquisitore incontra Alphonse, antenato del titolare della serie.

Nel 2003 Valerio Evangelisti ha sceneggiato l'avventura inedita La furia di Eymerich (Mondadori) per i disegni di Francesco Mattioli.

Dal 2003 in Francia è in corso un adattamento a fumetti dei romanzi a opera di Jorge Zentner e David Sala. Sono stati pubblicati:



  • La dea. Nicolas Eymerich inquisitore (due volumi)
  • Il corpo e il sangue. Nicolas Eymerich (due volumi)

in Italia per Edizioni BD.



ALTRI MEDIA

Il secondo capitolo del videogioco
Rai Radio 2 ha prodotto tre sceneggiati radiofonici con la collaborazione di Valerio Evangelisti[2]:



  • La scala per l'inferno 1998 Radio 2 RAI - regia di Massimo Guglielmi
  • Il castello di Eymerich 2000 Radio 2 RAI - regia di Paolo Modugno
  • La furia di Eymerich 2001 Radio 2 RAI - regia di Arturo Villone


Nel 2012 l'azienda italiana Ticonblu ha prodotto il videogioco Nicolas Eymerich, Inquisitore: La Peste. Il progetto riprende il personaggio della serie letteraria e lo mostra alle prese di un'avventura scritta da Ivan Venturi in accordo con Valerio Evangelisti.
Il videogame è noto inoltre per essere stato il primo videogioco della storia ad essere stato doppiato completamente anche in latino e per la sua versione "audiogame" che lo rende completamente giocabile anche da persone cieche e ipovedenti.





IL GIOCO DI RUOLO
"Secondo me, i giochi di ruolo contengono gli elementi essenziali del meccanismo della narrativa. Che cosa fa uno scrittore, mentre è all'opera, se non impersonare una serie di personaggi? E cosa fa un lettore, se non partecipare allo stesso gioco e vivere diverse vite? Io raccomanderei i giochi di ruolo fin dalle elementari, quale strumento didattico."
Valerio Evangelisti


Manuale del gioco di ruolo
Il Mondo di Eymerich è il primo gioco di ruolo ufficiale sviluppato sulla base dei romanzi di Valerio Evangelisti, comprendenti sia il ciclo di Eymerich, che quello del Metallo. Elementi fondamentali del gioco sono l'interpretazione dei personaggi e l'immersione nel Mondo di Eymerich, ambientazione che si è cercato di trasporre il più fedelmente possibile.
Sviluppato dopo la pubblicazione di Metallo Urlante, il gioco è cresciuto assieme al mondo da incubo che i romanzi di Evangelisti man mano andavano a costruire. Le linee guida che si sono volute conservare dai romanzi sono la crudezza dell'ambientazione, il conflitto tra forze oppressive e di resistenza, e la compenetrazione di due diverse linee temporali (rispettivamente il 1399 e il 2040).
Dopo diverse trasformazioni, che hanno portato a scegliere prima il classico sistema percentuale in stile Chaosium, e poi il noto d20 System, si è scelto di sviluppare un sistema di regole totalmente nuovo, più vicino alle meccaniche narrative. L'Escamotages System nasce per permettere ai Giocatori di interagire con il Magister, il narratore della storia, nella trama stessa della vicenda.
Sul sito ufficiale di Evangelisti sono proposti i due manuali base, la scheda di gioco, il regolamento generico Escamotages System e le tracce delle espansioni già sviluppare.
La versione cartacea è edita nel 2007 da Wild Boar Edizioni.




ALTRI ALVORI


Ciclo di Pantera
Romanzi con protagonista il misterioso pistolero-stregone messicano Pantera.


  • Metallo urlante, Einaudi, 1998
  • Black Flag, Einaudi, 2002
  • Antracite, Mondadori, 2003


Trilogia di Magus
Nel 1999 Valerio Evangelisti abbandona provvisoriamente il personaggio di Eymerich e scrive, a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro, i romanzi IL PRESAGIO, L'INGANNO e L'ABISSO. In realtà si tratta dei tre volumi di un'unica opera poderosa: MAGUS, IL ROMANZO DI NOSTRADAMUS. Un centinaio di capitoli, un migliaio di pagine. E un successo immediato: oltre 100.000 copie vendute in Italia, l'acquisto da parte degli editori di tre continenti.
In realtà, Valerio Evangelisti ha scritto il romanzo su commissione della sua casa editrice, interessata a sfruttare i timori e le speranze suscitati dall'anno 2000. Tuttavia non ha ceduto troppo alle tentazioni della narrativa di facile consumo. Il rigore storico della narrazione, che pure rende esplicito omaggio al feuilleton (l'edizione italiana dell'opera è dedicata a Ponson du Terrail, quella francese a Michel Zévaco), è pari, se non superiore, a quello del ciclo di Eymerich.
Le concessioni alle superstizioni che circondano le profezie di Nostradamus (su cui Valerio Evangelisti è decisamente scettico) sono scarse, per non dire nulle. Il protagonista stesso della storia, in palese violazione delle regole della letteratura di massa, risulta complesso e, almeno inizialmente, non molto simpatico.
La vita di Nostradamus, fedele alle fonti, e immaginaria solo quando queste sono lacunose, viene inquadrata nello scenario di un secolo di profonde trasformazioni, culturali e sociali. Michel de Nostredame vi appare come l'interprete del cambiamento in corso, ma anche come la vittima di lacerazioni e conflitti molto più forti di lui. Tra cui, soprattutto, la terrificante guerra di religione che ha per teatro la Francia cinquecentesca, di cui i tre volumi seguono puntigliosamente la progressione.
Non manca un versante fantastico, né un versante per qualche verso filosofico (la lotta di Nostradamus contro il mago malvagio Ulrico di Magonza, che intende sradicare dal mondo l'elemento femminile, si svolge tutta in una dimensione metafisica rispondente alle cosmogonie del XVI secolo e dei precedenti). Ma quello che prevale è il quadro, fosco e terribile, di un secolo insanguinato.


  • Il presagio. Mondadori, 1999
  • L'inganno, Mondadori, 1999
  • L'abisso, Mondadori, 1999

I tre romanzi sono stati successivamente riuniti in un unico volume:
Magus. Il romanzo di Nostradamus, Mondadori, 2000



Ciclo delle lotte sindacali
Romanzi che narrano alcune vicende legate alla storia del movimento sindacale nordamericano (l'ordine cronologico degli avvenimenti è indicato alla fine).


  • Antracite (ambientazione 1875-1877)
  • Noi saremo tutto (ambientazione 1919-1999)
  • One Big Union (ambientazione 1877-1919)
Manuale del gioco di ruolo


Ciclo messicano
Romanzi che ripercorrono la storia della rivoluzione messicana.


  • Il collare di fuoco, Mondadori, 2005
  • Il collare spezzato, Mondadori, 2006



Ciclo dei pirati
Nel novembre 2008 è stato pubblicato Tortuga, romanzo di ambientazione caraibica con pirati per protagonisti; ha fatto seguito nel 2009 il romanzo Veracruz, la cui storia si colloca temporalmente prima. Conclude il ciclo Cartagena, gli ultimi della Tortuga (2012). Evangelisti fa dei pirati gli agenti dell'introduzione del capitalismo nel continente americano.


  • Tortuga (ambientazione 1685)
  • Veracruz (ambientazione 1683)
  • Cartagena (ambientazione 1697)



Ciclo Il sole dell'avvenire
Nel 2013 ha pubblicato Il sole dell'avvenire. Vivere lavorando o morire combattendo. Lo ha seguito, nel 2014, Il sole dell'avvenire. Chi ha del ferro ha del pane. Sono i primi due volumi di un'imponente trilogia che narra le vicende di alcune famiglie di braccianti e contadini dell'Emilia-Romagna dal 1875 al 1950. Lo sfondo è la nascita del socialismo, del sindacalismo e della cooperazione, unitamente alla trasformazione epocale di un territorio. Nel gennaio 2016 esce Il sole dell'avvenire. Nella notte ci guidano le stelle terzo ed ultimo capitolo di un unico romanzo. In quest'ultimo capitolo si va dagli anni '20 agli anni '50 del XX secolo, tra l'affermarsi del fascismo e i grandi cambiamenti politico-economici che travolgono l'Emilia-Romagna e l'intero Paese.


  • Il sole dell'avvenire. Vivere lavorando o morire combattendo
  • Il sole dell'avvenire. Chi ha del ferro ha del pane
  • Il sole dell'avvenire. Nella notte ci guidano le stelle


Pagine correlate

giovedì 28 aprile 2016

[Recensione] Il Destino dell'Assassino - Robin Hobb





Titolo: Il Destino dell'Assassino
Serie: Uomo Ambrato vol. 3
Autore: Robin Hobb
N° Pagine: 785
ISBN-10: 
8834714318
Editore: Fanucci
Genere: Low Fantasy












Il principe Devoto deve mantenere la parola data alla sua futura sposa isolana Elliania: portare la testa del drago Ardighiaccio alla Casa delle Madri. Solo così dimostrerà il suo valore e potrà sposare Elliania sancendo in modo definitivo la pace e l'alleanza tra i Sei Ducati e le Isole Esterne. Fitz ovviamente seguirà il principe nella sua impresa, con tutto il seguito della Confraternita dell'Arte e la nuova Confraternita dello Spirito, verso la misteriosa isola Aslevjal, nel cui ghiacciaio è intrappolato il drago. Ma esiste davvero Ardighiaccio? Ed è possibile che sia ancora vivo dopo secoli? Oppure è solo una leggenda isolana? Il Matto è convinto che il drago esista e si oppone alla sua uccisione poiché nel futuro da lui previsto, il mondo può seguire una strada migliore solo se Ardighiaccio rimane in vita.
Dopo un viaggio alla scoperta del popolo e delle usanze delle Isole Esterne, il gruppo arriva infine sulla tetra Aslevjal. Fitz si accorge subito che sull'isola c'è qualcosa di malefico all'opera e un'oscura figura segue il gruppo, invisibile. Cosa nasconde l'isola? Dov'è il drago? Che futuro ha visto il Matto?



Si parte all'avventura! Il libro precedente, nella sua lentezza, ha creato una situazione di svolta e l'autrice se ne approfitta gettandoci subito in un vortice di azioni e conseguenze, misteri e drammi, gioie e dolori... insomma, la vita di FitzChevalier Lungavista.
Con questo libro l'autrice ci mostra un altro angolo del suo mondo, esplorando le Isole Esterne e le usanze di quel popolo matriarcale. Inoltre la Hobb riprende alcune trame della prima trilogia che credevamo concluse (anche se con un po' di mistero) e le riporta alla vita, per dar loro una degno finale. Vedremo così la Guerra delle Navi Rosse da un nuovo punto di vista e scopriremo risvolti inaspettati degli eventi di quindici anni fa, che ancora si ripercuotono tra gli isolani.
Come sempre, l'autrice sfoggia una narrazione eccellente, che ci avvolge e ci attira nel suo mondo nel modo più completo, per poi pungolarci continuamente questa o quella emozione a suo piacimento, senza possibile opposizione da parte nostra. Certo, non tutte le scelte sono condivisibili (il rapporto Fitz-Urtica, il passaggio da Matto a messer Dorato, la figura di Molly, la storia dei Pezzati lasciata in disparte e chiusa frettolosamente) e tutti vorremmo un vero lieto fine per Fitzy (invece del "solito" finale agrodolce), ma nella vita non sempre possiamo decidere in che modo far andare le cose. Rimane quindi quel dubbio: come sarebbe andata se... ma non lo sapremo mai.
Tanto di cappello all'autrice che è stata capace di creare un rapporto tra Fitz e il Matto incredibilmente profondo e complesso e, nello stesso tempo, è riuscita a chiudere ogni cosa, lasciando però un piccolissimo spiraglio di possibilità future.
Quella di Fitz è una storia che merita il nostro tempo, non c'è nulla da fare. Che ci piaccia il fantasy o no, i libri della Hobb vanno letti, vanno vissuti e alla fine si costruiscono un piccolo rifugio dentro di noi. E il giorno dopo aver girato l'ultima pagina, se si sente una fitta di tristezza pensando che non ci sarà più Fitz a tenerci compagnia, basterà andare in quel posticino accogliente dove bere tranquillamente una tazza di té fumante che riscalda il cuore insieme a Fitz, Umbra, il Matto, Burrich e tutti gli altri.




La seguente recensione è a cura di Beps
(ATTENZIONE! contiene forti spoiler si su questo libro e sui precedenti)


Chiudo “il destino dell’assassino” con la consapevolezza di aver finito di leggere una delle piu’ belle storie fantasy scritte negli ultimi 30 anni. Parlo di storia e non di libro o trilogia perché questo ultimo volume dell’”Uomo Ambrato” va a chiudere tutto quello iniziato con “L’Apprendista Assassino”
Sarebbe sbagliato anche considerare separate i due cicli della Hobb, dopo aver letto questo sono sempre piu’ convinto che si tratti di una esalogia e non di due trilogie.
Ogni nodo, ogni situazione rimasta in sospeso, ogni buco lasciato aperto dal primo libro (e per primo intendo L’Apprendista Assassino), tutto viene chiarito e viene data una conclusione a una storia così intensa per avvenimenti e sentimenti che raramente avevo letto prima.
E’ la storia di Fitz, che abbiamo conosciuto da bambino…
L’abbiamo visto allevare da Burrich prima e da Umbra dopo. Abbiamo letto tutti i torti subiti. L’abbandono da parte della madre, il rifiuto da parte del padre. La severità e l’amore di Burrich, i misteri e la “scuola di Umbra” e le stravaganze di Pazienza. Abbiamo letto della sua adolescenza, delle sue ribellioni, del suo legame con il Lupo, l’amicizia con il Matto, il rispetto per Veritas, l’amore per Molly.
Abbiamo vissuto il dolore per la perdita del nonno Re, la sua pazzia e con lui la sua prigionia e tortura, la sua morte e la sua rinascita.. abbiamo letto e condiviso la sua rabbia per Regal, il desiderio di vendetta.. e poi il dolore di aver perso tutto. Tradito dal suo amore, dal suo padre adottivo… abbiamo letto e condiviso il dolore delle solitudine interrotta solo da brevi momenti grazie al Lupo e al Matto e abbiamo vissuto le sue rinunce al dolore. Ma non si può rinunciare al dolore senza rinunciare anche alla gioia.
Abbiamo vissuto la corte, abbiamo viaggiato per le montagne, ci siamo persi nell’Arte e abbiamo conosciuto lo Spirito.
Nella seconda trilogia viviamo un Fitz adulto, isolato da resto del mondo e richiamato solo da quel senso di responsabilità che la sua famiglia gli impone, e così da quasi re del regno ritorna a Castelcervo come servitore, perché lui è il Bastardo dello Spirito che tutti credono morto.
E l’avventura riinizia, prima con il salvataggio di suo "nipote" Devoto conclusasi con enorme dolore con la morte di Occhi-di-notte, poi a corte con la difficile ripresa dei rapporti personali e la difficoltà di celare la sua reale identità, ma è con l’ultimo libro, Il Destino dell’Assassino che la Hobb si supera.
Vengono messi in moto degli eventi che andranno a incastrarsi con tutto quello scritto fin’ora.
La cerca di Ardighiaccio è epica. Un viaggio per mare, l’arrivo sulle Isole Esterne e l’avventura nei ghiacci con il ritorno a sorpresa di Burrich, commovente quanto inaspettato, eventi che finalmente renderanno tutta la gloria e l’onore a un uomo che ha dato tutto e che indietro non ha mai ripreso niente.
La seconda metà del libro è proprio questa, un emozionante “mettere a posto le cose" ed è impossibile per il lettore (ma io parlo di me) non leggere il tutto con un mezzo sorriso da ebete stampato in faccia.
Così quando Fitz finalmente conosce la figlia, quando si rivela a Molly, quando tutte le emozioni che aveva celato nel drago del terzo libro, quando, insomma, la sua reale identità torna a galla, è impossibile non essere felici per questo ragazzo.
È doveroso per me ringraziare la Hobb, autrice di una storia magica, mai banale, dove ha creato dei personaggi così veri che è impossibile lasciarli senza un senso di mancanza reale difficile da descrivere.
Con fitz ho viaggiato per le montagne, ho cacciato e pensato come un lupo, sono sopravvissuto ad agguati mortali, ho assassinato per conto del re, sono stato avvelenato, ho navigato per mare, partecipato a guerre, risvegliato draghi, viaggiato nel tempo e nello spazio tramite i pilastri degli Antichi, volato sui draghi, amato e odiato. Il tutto circondato da una serie di personaggi memorabili quali Burrich, Umbra, Devoto, Ciocco (ma quanto l'ho odiato all'inizio), Kettriken, Veritas, il Matto (la sua storia, il suo amore per Fitz meriterebbe poi un commento a parte)

non è cattivo come Abercrombie
non è complesso come Martin
non è magico come Sanderson
non è epico come Eriksson
non è originale come Gaiman

ma nessuno di questi autori fin qui da me letti ha creato qualcosa così fantasy e così vero allo stesso tempo. La storia scritta dalla Hobb è unica e meravigliosa. Amore e amicizia, onore e sacrificio il tutto ambientato in mondo dove la magia non viene praticata da maghi, dove i draghi sono quelle creature magiche che abbiamo amato nelle favole da bambini.. La storia di Fitz è una favola e dopo 5 conclusioni amare e dopo tutti dispiacere finalmente il lieto fine che merita.


6 libri, un'unica meravigliosa storia da leggere tutta d’un fiato.



mercoledì 27 aprile 2016

[Recensione] La Furia dell'Assassino - Robin Hobb





Titolo: La Furia dell'Assassino

Serie: Uomo Ambrato vol. 2
Autore: Robin Hobb
N° Pagine: 607
ISBN-10: 
8834715535

Editore: Fanucci
Genere: Low Fantasy













E così Fitz torna a Castelcervo, impigliandosi di nuovo in quella ragnatela di intrighi e politica conosciuta durante l'infanzia. Eccolo di nuovo accanto ad Umbra, al misterioso Matto/messer Dorato, alla regina Kettriken e al principe Devoto, nel duro lavoro di portare avanti il regno dei Sei Ducati. La situazione del regno non è delle migliori: la minaccia dei Pezzati si è affievolita, ma è ancora presente; Borgomago, in guerra con Calched chiede aiuto; la fragile pace con le Isole Esterne rischia di andare in frantumi se Devono non sposerà la "principessa" degli isolani.
Oltre a tutto ciò, Fitz deve fare i conti con innumerevoli problemi personali, tra i quali prendersi cura del figlio adottivo Ticcio e la sua strana relazione con Jinna.



Questo libro provoca emozioni contrastanti. La prima metà dell'opera è monotona e noiosa, non succede quasi nulla se non la presentazione di qualche nuovo personaggio secondario o il lento ingarbugliarsi delle relazioni sentimentali di Fitz (strano, vero?). Sarà che stavolta l'autrice ha esagerato inserendo troppi fili da seguire tutti contemporaneamente, oppure sarà l'ambientazione stazionaria (non si esce mai da Castelcervo o dal Borgo) che rallentano molto il proseguo della storia.
La vera lettura parte da metà esatta, quando finalmente le varie sottotrame cominciano a dipanarsi, a intrecciarsi nuovamente in modo inaspettato pagina dopo pagina e finalmente l'autrice comincia a fare sul serio. Questi fatti si legano perfettamente con gli eventi della prima trilogia di Fitz e con la successiva trilogia di Borgomago (di cui si consiglia vivamente la lettura per non cadere in spoiler esagerati) e gettano formidabili basi per il terzo e ultimo libro della serie, che si prospetta eccezionale.
Come al solito, la Hobb eccelle nel suscitare forti emozioni nel lettore, dolore, gioia e rabbia (soprattutto verso Fitz, quando arriva quel momento in cui, con le lacrime agli occhi, si comincia a gridare "DIGLIELO FITZ! DIGLIELO!"). Ormai lo stile dell'autrice lo conosciamo, è in grado di avviluppare tutti i sensi del lettore all'interno della sua opera e di rendere appassionante anche un capitolo dove c'è solo un lungo dialogo tra Fitz e Umbra.
Peccato veramente per la prima parte che taglia le gambe all'opera, altrimenti sarebbe stata eccelsa sotto ogni punto di vista.





La seguente recensione è a cura di Beps

Tanta carne al fuoco, peccato che sembra troppa e tenda a non cucinarsi mai, il secondo volume della trilogia dell'Uomo Ambrato è un libro di passaggio.
Fitz, ormai sempre più nei panni dello Striato è ormai di casa a Castelcervo e questo tende a rendere statico l'intero libro.
Certo di cose ne succedono, ma non smovuono mai la situazione come era avvenuto negli altri libri.
Inoltre il libro soffre di due grandi difetti: Occhi-di-notte e il Matto. Il primo era un compagno da ormai 3 libri e la sua mancanza pesa in questo enormemente. Manca la sua ironia, la sua saggezza.. Fitz è già un uomo segnato da mille tragedia e scuro di suo e il lupo era la luce nella sua oscurità. Con il Matto la storia è diversa perché causa un litigio tra i due è praticamente assente.
Il libro quindi vede Fitz affrontare tutta una serie di situazioni da solo e nonostante ci siano Umbra e Devoto, questi non hanno il carisma e la presenza enorme che avevano il Profeta Bianco e il lupo.
Sono moltissime inoltre le informazioni sulla "mitologia dei Sei Ducati" che la Hobb in questo libro rivela (sicuramente dopo questo volume la curiosità di leggere la trilogia di Borgomago è tanta), il fatto è che tutte queste informazioni muovono poco...
Dopo una prima parte troppo lenta il libro migliora sensibilmente man mano che si va avanti, insomma una lenta preparazione a gonfiare tutto quello che conterrà il Destino dell'Assassino.
I difetti del libro però non tolgono la bellezza della lettura e la curiosità che una maestra come Hobb sa scatenare con le sue parole..