mercoledì 30 dicembre 2015

[Recensione] I Giardini della Luna - Steven Erikson

Titolo: I Giardini della Luna
Autore: Steven Erikson
Serie: Il Libro Malazan dei Caduti vol. 1
Editore: Armenia
N° Pagine: 660
ISBN-10: 8834430271
Genere: Epic fantasy















L'Impero Malazan si sta espandendo e lo fa guidato dalla sua nuova imperatrice, Laseen, la Signora del Trono.
Dopo la dipartita dell'imperatore Kellanved, l'esercito Malazan ha messo in pratica le mire espansionistiche sul continente di Genabackis, uno dei molti che compongono il mondo Malaz.
Pale è una delle ultime due città ancora libere ed in lotta contro le forze dell'Impero, supportata dalla 
Progenie della Luna, dimora dei Tiste Andii e del loro signore Anomander Rake. Le forze Malazan possono 
contare sulla forza del 2° esercito e i suoi maghi, degli Arsori di Ponti del sergente Whiskeyjack e dell'Artiglio, una organizzazione segreta in seno all'Impero.
La guerra in corso non è aperta solamente agli umani e alle forze magiche, ma anche agli Ascendenti, figure divine in grado di cambiare le sorti delle forze in campo.


A cura di Joker 4

I Giardini della Luna di Steven Erikson sembra un grande prologo agli eventi che stanno per accadere. Il più 
piccolo dei dieci libri di cui si compone la saga Il Libro Malazan dei Caduti in realtà lancia il lettore nel vivo 
degli accadimenti, senza alcun aiuto se non delle date poco incoraggianti e che poco serviranno al lettore per 
orientarsi nelle prime pagine.
L'opera è un high fantasy dai toni epici, in cui la magia e le forze divine sono una costante. Lo stile di Erikson 
si adatta perfettamente al mondo ideato, enorme e dal potenziale infinito.
La narrazione si sussegue veloce, le uniche tregue sono scandite da alcuni spostamenti geografici della storia. 
Dopo un inizio in medias res, Erikson da vita alle città di Pale e Darujhistan, teatri principali di incontri, duelli, pedinamenti, divinazioni. L'autore non lascia molto spazio alle descrizioni ambientali, infatti l'importanza maggiore viene data alla mole enorme di personaggi e punti di vista, attraverso i quali verrà raccontata una meravigliosa storia fantasy di respiro ben più ampio di quanto un solo libro possa fare. Le vicende dei singoli non saranno sempre determinanti, lasciando la sensazione di un mondo enorme, in cui le storie di vita di un semplice ladro o di un generale di un esercito sono poca cosa nei confronti delle divinità.
Se inizialmente il lettore potrebbe rimanere scoraggiato dalla velocità con cui i personaggi si dispongono 
sullo scacchiere di Erikson e da una caratterizzazione di questi appena abbozzata, con lo scorrere delle pagine i nomi prendono il loro posto nella mente del lettore che si lascerà trasportare dalla storia mai banale e sempre in moto.
Erikson non ha tempo per i fronzoli dunque non vuole far respirare la lettura, e questo a tratti inficia sulla qualità generale del romanzo, probabilmente perfezionabile, a partire dalle fasi finali del racconto in cui si fa fatica a districare il complesso quadro degli accadimenti. Anche le descrizioni dei contesti sono poco approfondite e spesso lasciano spazio alle descrizioni fornite dai personaggi stessi. Ma il mondo è talmente dettagliato da sembrare vivo, inoltre ne guadagna il ritmo: sembra di venire travolti dagli accadimenti, tutti legati tra loro.
Un'altra costruzione interessante è quella del sistema magico, qui poco approfondito ed esplicitato; la magia è un elemento chiave della storia ma Erikson non ne abusa, lasciando che sia il lettore a dedurne l'uso che ne fanno i maghi.
Questa pienezza di contenuti va associata alla complessità del romanzo, non tanto della trama, quanto per la varietà di spunti con cui l'autore costruisce un intero mondo, di cui Genebackis è una parte, e di cui i vari Tattersail, Paran e Whiskeyjack sono alcuni dei tanti personaggi indimenticabili che popolano Malaz.
A 16 anni dalla sua prima pubblicazione originale (1999), la casa editrice Armenia (ri)propone un romanzo, 
agghindato con le copertine originali di Steve Stone, che dovrebbe essere nelle librerie dei lettori del fantastico (e non solo) più attenti e curiosi verso le opere che innalzano il livello del fantasy mondiale.



A cura di Raven90

E' forse prematuro scrivere una recensione che riguardi una saga lunga come quella de "il libro Malazan dei caduti" (non "la caduta di Malazan" come è stata erroneamente chiamata dalla prima edizione Armenia) di Erikson, ma questo si rende necessario per via del fatto che non è una saga semplice, che inizia in modo piuttosto confusionario e poco accessibile per il lettore che cerca nel fantasy un percorso più lineare; fermo restando che già dal secondo libro l'esperienza migliori sensibilmente, sia a livello di scrittura, sia a livello di comprensione.
Si viene subito catapultati in mezzo ad una guerra che vede l'impero Malazan, guidato dall'imperatrice Laseen, che ha destituito il precedente imperatore, conquistare le città libere una dopo l'altra; questo nonostante il malcontento che si diffonde a macchia d'olio nell'impero e che riguarda perfino gli stessi eserciti imperiali. Solo una città resiste alla sete di conquista dell'imperatrice ed è proprio qui che forze oscure e potenti si mettono in moto. 
In questa storia non vi troverete a seguire le gesta di un eroe solitario che inizia la sua avventura da un piccolo villaggio sperduto, con una compagnia che lo deve aiutare a portare a termine il suo destino portandolo da un punto A ad un punto B. No, qui seguirete le vicende di MOLTI personaggi diversi appartenenti a diversi schieramenti, ognuno dei quali ha un proprio obiettivo e le proprie motivazioni dietro ad ogni scelta. Questi personaggi risultano abbastanza caratterizzati, anche se in questo primo libro la maggior parte viene solo accennata, senza dilungarsi in troppe descrizioni delle caratteristiche fisiche o delle azioni che compiono; ci sono tuttavia dei personaggi che spiccano su tutti grazie soprattutto ai sempre convincenti dialoghi.
Uno dei "difetti" di questo primo libro risulta essere proprio lo stile di scrittura piuttosto affrettato, che non si dilunga più di tanto nelle descrizioni. Non che sia un vero e proprio problema, perché se da un lato l'autore difetta nelle descrizioni (che comunque migliorano nel libro successivo, e non poco), dall'altro gli sviluppi della storia - delle storie - sono in certi punti sorprendenti, arrivando a dei veri e propri colpi di scena. Ma non aspettatevi chiarezza, perché Erickson non ve la darà. Infatti i termini che compaiono e che vengono più volte ripetuti nel corso della narrazione non verranno spiegati in questo libro, ma nei prossimi: il termine CANALE, per esempio, è fondamentale, eppure cosa siano i canali non verrà precisato e lo bisogna dedurre dai dialoghi o da particolari azioni ad essi collegati. Da quel che ho sentito comunque, già dal terzo libro si avrà una panoramica molto più chiara sul mondo creato da Erickson.
A questo punto avrete capito che la saga Malazan non è fatta per tutti, ci vuole costanza e una buona memoria. E pazienza. Ci vuole memoria perché oltre al gran quantitativo di personaggi presenti ci sono anche un buon numero di trame e sottotrame e gesti che possono di primo acchito sembrare banali e inutili, salvo poi avere conseguenze o rimandi nei libri seguenti.
Insomma concludo con il dire che il lettore deve ricordarsi che questa non è una saga corta, ma che conta ben dieci volumi: giudicare tutta una saga avendo letto solo il primo libro è prematuro, anche perché, lo dico chiaramente, e gli esperti della saga concordano, il primo libro è il peggiore, sia dal punto di vista puramente narrativo, sia dal punto di vista dello stile di scrittura dell'autore, che scriverà il secondo volume ben sei anni dopo il primo. Quindi se in alcuni punti alcuni eventi vi confondono non vi scoraggiate e continuate nella lettura. Oppure venite sul forum italiano dedicato alla saga, dove utenti bravi e disponibili vi possono aiutare a capire i passaggi più confusi.



A cura di Beps

I giardini della luna era un libro che avevo in whislist da piu’ di 3 anni.
Finalmente la casa editrice Armenia (grazie mille) si è rilanciata e ha ristampato tutti i volumi della saga creata da Steven Erikson.
Pronti via ho acquistato a scatola chiusa i primi 3 libri
Frequentando forum e blog che parlano di fantasy il parere comune su questa saga era unanime: CAPOLAVORO. E' chiaro quindi che la curiosità era tanta.
Il primo libro della saga “LIBRO MALAZAN DEI CADUTI” ha un inizio ostico. Anzi forse la parola ostico non rende nemmeno l’idea della difficoltà di lettura che ho incontrato. L’autore butta nelle prime 200 pagine situazioni, personaggi, mitologia, razze, sistemi magici, leggende che capirci qualcosa è davvero dura.
Per fortuna a inizio e fine libro c’è un glossario e un riepilogo di personaggi (senza questo sarebbe stato impossibile).
Superato però lo scoglio iniziale ed entrati in sintonia con il mondo e i personaggi lasciare il libro risulta difficile.
Non esiste un personaggio principale, ma ce ne sono almeno 6/7 e ne cito solo alcuni che piu’ di tutti mi sono rimasti impressi: Ben lo svelto, Tattersail, Crokus, Paran, Kruppe, l’aggiunto Lorn, Whiskeyjack.. e non esiste neanche la definizione di bene e male, anzi sembra che tutti giochino a uno scontro totale. Ognuno persevera i propri scopi a colpi di magia, complotti, battaglie
La cosa che più mi ha impressionato è stata la profondità dei personaggi. Così tanti ma così delineati e veri. Enigmi poi che vengono svelati con il contagocce (e altri che non vengono svelati) ma soprattutto un finale in cui tutti i nodi, tutti le situazioni convergono per creare un scontro epico di così grandi proporzioni che poche volte ho letto in un fantasy. Finale che poi è il vero inizio della saga.
L’impressione leggendo il libro è di respirare epicità fantasy a livelli eccelsi.
Per gli amanti c’è tutto e tutto in grandi dosi! (magia, draghi, scheletri parlanti, profezie, quest estreme, dramma, divinità, morte e resurrezione, battaglie, complotti, mostri, sicari, stregoni… e il tutto così ben mescolato da risultare mai banale).
Assolutamente imparagonabile a qualsiasi fantasy fin qui letto da me, lettura però impegnativa che però superato l’inizio regalerà soddisfazioni e appagamento.



1 commento: