mercoledì 30 settembre 2015

[Recensione] L'Imperatore dei Fulmini - Mark Lawrance



Titolo: Il Re dei Fulmini

Serie: Trilogia dei Fulmini
Editore: Newton Compton
N° Pagine: 921 (volume unico), 426 volume singolo
ISBN-10: 8854178802
Genere: Dark/low fantasy













È giunto il momento di un nuovo Concilio per cercare di eleggere un nuovo imperatore dell'Impero Diviso e riunificare le cento nazioni. Jorg, dopo aver conquistato sette territori, vuole ovviamente mettere le mani sul trono e, scortato dalla Guardia Aurea, l'esercito personale dell'imperatore, si dirige verso la grande città di Vyene. Ma sull'Impero Diviso è calata la tenebra, dalle lontane Isole Sommerse arriva il Re dei Morti, un potentissimo negromante che comanda orde di non-morti e che vuole impadronirsi a tutti i costi dell'Impero.
Anche la negromante Chella, già incontrata in precedenza da Jorg, deve sottostare al volere del Re dei Morti.
Cinque anni fa: dopo essersi scontrato per la prima volta con il principe di Arco, Jorg decide di farsi alleati, e quali alleati migliori se non la famiglia materna? Spinto anche dal fantasma Costruttore Fexler, parte così verso il lontano regno di Morrow, sulla Costa del Cavallo, dove incontrerà per la prima volta il nonno e lo zio e li salverà da una tragica fine. Il viaggio del ragazzo lo porterà poi nelle regioni desolate e bruciate dalle radiazioni in cerca di antichi segreti sepolti e poi ancora più lontano, in Africa. Nel nuovo continente si farà nuovi amici e nemici, ma il suo scopo rimarrà sempre quello: il trono di imperatore.



Generalmente nelle trilogie il punto debole è il libro di mezzo. Questa, invece, è una serie in discesa. Il terzo volume presenta una trama banale e lineare, con pochi colpi di scena del tutto prevedibili e un finale scontanto. Calo anche sui personaggi, qui perdiamo i Fratelli (tranne alcuni) che erano abbastanza caratterizzati, per vederci inseriti altri personaggi secondari assolutamente sottotono che fanno solo da comparse per qualche capitolo. Anche Jorg ha perso la maggior parte della sua cattiveria ed è sparita la violenza gratuita e insensata che lo rendeva interessante nel primo libro. Di gran lunga inferiori anche le sue astuzie per vincere a qualsiasi costo. Un vero peccato perché proprio Jorg era il punto centrale della serie e che la rendeva interessante.
Stavolta l'autore si è concentrato di più sul viaggio del protagonista che sul protagonista stesso, allungando a dismisura la narrazione che spesso diventa pesante con pagine di "nulla".
Nonostante la lunghezza di quest'opera, alla fine ci troveremo comunque con alcuni punti oscuri, alcune sotto-trame che non arrivano da nessuna parte e non sapremo mai le conseguenze delle azioni del protagonista.
Molto bello invece il tormento di Jorg, vedere come inconsciamente si fa influenzare dal suo passato e dai suoi spettri personali, senza rendersene conto.




lunedì 28 settembre 2015

[Recensione] Il Re dei Fulmini - Mark Lawrance




Titolo: Il Re dei Fulmini
Serie: Trilogia dei Fulmini
Editore: Newton Compton
N° Pagine: 921 (volume unico), 505 volume singolo
ISBN-10: 8854178802
Genere: Dark/low fantasy















Il principe Orrin di Arco, designato dalle profezie come colui che diventerà il nuovo imperatore dell'Impero Spezzato, è una persona buona, affabile, gentile, ma anche implacabile e determinata.

Orrin di Arco ha anche affrontato Jorg in un duello al margine di una strada, sconfiggendo con facilità il ragazzo. Questo fu il primo errore di Orrin di Arco. Il secondo fu di portare un esercito forte di 20.000 unità fin sotto le mura del Castello dello Spettro, intimando a Jorg e ai suoi 400 soldati la resa incondizionata.
Quattro anni prima di questi eventi, il giovane Jorg abbandonò il suo nuovo regno delle montagne per fare un lungo viaggio, un viaggio per salvare Gog, il bambino mutante, dal fuoco che minacciava di consumarlo.
Insieme ai Fratelli, il suo gruppo di banditi di strada, Jorg partì prima in direzione dei vulcani del nord, dove si dice viva un potente piromante. Successivamente puntò nel profondo sud, sulla Costa del Cavallo, verso i suoi parenti materni. Un viaggio che cambiò in modo profondo e significativo la natura del giovane re.



Come avrete capito, il secondo volume della trilogia è diviso in due parti. Una, quella nel presente, con Jorg alle prese con il principe di Arco e il suo esercito. L'altra racconta il vuoto di quattro anni passati dalla fine del volume precedente all'inizio di questo. Oltre a questo stacco, voluto per creare suspance (ma che spesso non riesce nell'intento), ce ne sarà un altro dato dal fatto che Jorg, ad un certo punto, perde una parte dei suoi ricordi. Ci sarà quindi un ulteriore buco nella storia, colmato poi pian piano. Inutile dire che tutti questi sbalzi scombinano più volte la lettura del libro e ci si ritrova ad un certo punto a non riuscire più a incastrare nel corretto ordine temporale tutte le vicende.
Poco male, visto che, come nel primo libro, la trama è molto semplice e lineare.
L'ultimo punto negativo di quest'opera è la lunghezza, poiché in più punti l'autore sembra perdersi in divagazioni inutili che appesantiscono la lettura.
Parliamo ora dei pregi. Jorg rimane un ottimo personaggio, con alcuni punti fermi, ma in continua evoluzione psicologica e caratteriale (anche se non più sanguinoso come una volta) e vivrà una serie di eventi che cambieranno il suo modo di vedere il mondo e di approcciarsi ad esso. La sua arguzia e i trucchi che escogita per uscire vincitore in ogni situazione invogliano sempre a continuare la lettura per scoprire quale sarà il suo asso nella manica questa o quell’occasione.
Buoni anche le “lezioni di vita” o le varie metafore che spesso l’autore ha inserito nel testo.
Infine è molto apprezzata l'inversione di punto di vista rispetto ai classici della letteratura fantasy. Generalmente si segue l'eroe nominato nelle antiche profezie nella sua avventura per salvare il mondo, qui invece seguiamo un ragazzo brutale, sporco e ostinato che, andando contro ogni profezia e previsione di sconfitta, si batte contro un nemico che incarna gli ideali di bontà e giustizia.




    

venerdì 25 settembre 2015

Nuova edizione per Bartimeus by Jonathan Stroud

Salani editore ha pubblicato ieri una nuovissima edizione in volume unico per la trilogia di Bartimeus.
Oltre ai tre libri, il volume contiene anche un racconto prequel.

E' un fantasy di un certo spessore, ottimo worldbuilding e sistema magico, humour su alti livelli, trama avvincente e la trilogia in sé è un crescendo che si interrompe sulla nota più alta. Il prequel lo consiglio a chi ha letto la trilogia originale perché è un semplice sfizio per gli appassionati, forse un po' sottotono rispetto agli altri (il setting, più esotico è un bel cambiamento, ma ho trovato le parti umoristiche meno incisive)
Nonostante sia una serie per i più giovani, ritengo che possa essere letta da tutti.


  • Copertina flessibile: 1544 pagine
  • Editore: Salani (24 settembre 2015)
  • Collana: Mondi fantastici Salani
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8869183467

giovedì 24 settembre 2015

Dragon Fan Art - episodio 4

D di Dungeons? No, D di Dragons!


Fire Breathing Dragon by Sandara


Emerald Dragon by Angkarn Chantana


Ruby Dragon by Angkarn Chantana


Topaz Dragon by Angkarn Chantana


Duel With The Dragon by Wanbao


Avatar Dragon by Guangjian Huang

The Day of the Dragon by Juan Arrabal Hernández


This land belongs to me by Juan Arrabal Hernández


A Burning Battle by Juan Arrabal Hernández


Dragons in Flight by Juan Arrabal Hernández


Facing the Nightmare by Juan Arrabal Hernández


Hellfire by Juan Arrabal Hernández


His Dark Majesty by Juan Arrabal Hernández


Fire by Juan Arrabal Hernández


Leviathan by Juan Arrabal Hernández



martedì 22 settembre 2015

David Eddings e la Saga dei Belgariad



L'Autore:

David Eddings (Spokane, 7 luglio 1931 – Carson City, 2 giugno 2009) è stato uno scrittore statunitense autore di molti romanzi di heroic fantasy, spesso scritti in collaborazione con la moglie, Leigh Schall Eddings.

Nato a Spokane nello stato di Washington da George Wayne Eddings e Theone Berge Eddings, trascorre la sua infanzia nella città di Snohomish (zona del Puget Sound), una vasta e complessa insenatura sulle cui coste si trova anche la città di Seattle.
Dopo il diploma alla Snohomish high school nel 1949, lavora per un anno prima di entrare al college. Ottiene una laurea di primo livello (Bachelor of Arts) in Letteratura al Reed College di Portland, Oregon nel 1954, scrivendo un intero romanzo come tesi finale.
A scuola dimostra un precoce talento per la letteratura e la drammaturgia, tanto da vincere un concorso nazionale di oratoria, e con la propensione ad impersonare i principali ruoli maschili delle opere teatrali scritte da lui.
Dopo il College venne arruolato nell'esercito degli Stati Uniti e poi congedato nel '56.
Entrò quindi all'università di Washington (sede di Seattle) per 4 anni e ottenne, nel '61 il Master of Arts (MA).
Successivamente agli studi lavorò per la multinazionale Boeing (quella degli aerei) dove conobbe la sua futura moglie.

Dopo alcuni anni come docente universitario sottopagato, decise di spostarsi a Denver, dove lavorò in un negozio di alimentari. Contemporaneamente, cominciò a lavorare su quella che diventerà la sua prima opera di narrativa pubblicata, High Hunt (1973), la storia di quattro giovani a caccia di un cervo. L'opera finisce per essere uno specchio della realtà contemporanea agli anni settanta.
Convintosi della possibilità di diventare uno scrittore, torna a Spokane, dove si mantiene sempre lavorando in un negozio di alimentari. Al tempo stesso lavora a molti altri progetti narrativi, che rimarranno inediti. Tra questi c'è Hunseeker’s Ascent, una storia di alpinismo, dato alle fiamme dallo stesso Eddings, sostenendo che fosse "un pezzo di trippa così cattivo da annoiare persino me" ("a piece of tripe so bad it even bored me").
La maggior parte dei lavori successivi fu sulla scia di High Hunt, storie di avventura e tragedie contemporanee.


La scoperta della fantasy avviene per caso. Una mattina, prima di recarsi al lavoro, scarabocchia una mappa che in seguito diventerà la base per il mondo di Aloria. Tempo dopo, vede nella vetrina di una libreria il capolavoro di Tolkien e, incredulo, scopre che esso si trova alla sua settantottesima edizione. Intuisce che in quel filone ha delle possibilità, ritrova la vecchia mappa e comincia a lavorare sulla progettazione della storia che diventerà La Saga dei Belgariad, la sua opera più famosa.

Il 26 gennaio 2007 è stato riferito che Eddings bruciò accidentalmente circa un quarto del suo ufficio, posto accanto alla sua casa, insieme alla sua automobile sportiva Excalibur e i manoscritti originali di molti dei suoi romanzi. Stava lavando il serbatoio della sua auto con dell'acqua quando decise di testarne l'infiammabilità gettando un pezzo di carta in fiamme all'interno della pozzanghera che si era creata. Quando un pompiere gli chiese spiegazioni rispose: "mi viene in mente solo una parola: stupidità" (One word comes to mind. Dumb.").

Il 28 febbraio dello stesso anno, la moglie Leigh morì a 69 anni a causa di una serie di attacchi cardiaci.
negli ultimi due anni della sua vita visse a Carson City, Nevada, dove morì per cause naturali il 2 giugno 2009.
Dennis Eddings, il fratello, ha confermato che negli ultimi mesi di vita David stava lavorando ad un manoscritto diverso da tutti i suoi altri lavori, affermando "era molto molto diverso. Non lo definirei esattamente un fantasy satirico, ma sicuramente interpreta quel genere" ("It was very, very different. I wouldn’t call it exactly a satire of fantasy but it sure plays with the genre").
Il lavoro incompiuto, insieme ad altri rinomati manoscritti, finirono al vecchio Reed College di Portland, insieme a 18 milioni di dollari per finanziare studenti e docenti di letteratura. Eddings lasciò anche altri 10 milioni di dollari in eredità al National Jewish Medical and Research Center di Denver per la ricerca e la cura dell'asma nei bambini. Sua moglie, infatti, soffrì di asma per tutta la sua vita.



Le opere:

La moglie di Eddings, Leigh è stata anche una preziosa collaboratrice nella scrittura delle sue opere (il suo compito, per ammissione dello stesso David, è stato soprattutto quello di suggerire atteggiamenti e parole dei personaggi femminili), e il suo nome, a metà degli anni '90, ha cominciato esplicitamente ad affiancare quello del marito sulle copertine dei libri.

I Belgariad e i Malloreon

L'opera che più di ogni altra ha dato notorietà ad Eddings è I Belgariad, una pentalogia fantasy con una struttura narrativa ad impianto "classico". Sono ripresi i temi classici della fantasy magica, della quest. La pentalogia è nota per aver tratteggiato un'ambientazione complessa ed originale, ed avere personaggi psicologicamente ben caratterizzati.


In seguito al grande successo della serie originale, Eddings ha pubblicato un secondo ciclo (I Mallorean), anch'esso sotto forma di pentalogia, che riprende e sviluppa ulteriormente i temi della prima serie. La struttura interna delle due saghe presenta notevoli punti di similitudine, e molti personaggi si ripresentano in entrambi i cicli.

Anche se la seconda serie espande notevolmente l'ambientazione della prima, e ne mantiene l'afflato originale, sono state sollevate diverse osservazioni critiche su alcune incoerenze logiche che caratterizzano la transizione tra le due pentalogie.

Dopo la pubblicazione ed il successo commerciale delle prime due serie, Eddings ne ha scritto assieme alla moglie due prequel scritti in prima persona (Belgarath il mago e Polgara la maga), che vanno a riempire alcune delle "lacune" della narrazione (in particolare della prima serie). Infine, nel 1998, ha pubblicato Il codice rivano, un ampio testo descrittivo dell'ambientazione delle due serie, con numerosi dettagli storici, geografici, sociali e culturali del mondo ivi rappresentato. Il testo deriva direttamente dai canovacci e dai numerosi quaderni di appunti che Eddings aveva scritto nel corso degli anni per costruire ed articolare il mondo di fantasia in cui ambientare le sue serie.

Chiusa la lunga narrazione dei Belgariad/Mallorean, Eddings si focalizzò su due nuove serie, ambientate in un "mondo" diverso: quella degli Eleni e quella dei Tamuli.




I Belgariad

  • Il segno della profezia (Pawn of Prophecy, 1982)
  • La regina della magia (Queen of Sorcery, 1982)
  • La valle di Aldur (Magician's Gambit, 1983)
  • Il castello incantato (Castle of Wizardry, 1984)
  • La fine del gioco (Enchanters' End Game, 1984)

I titoli originali combinano un termine fantasy con un termine scacchistico, sottolineando il concetto di "gioco del destino", molto significativo nella storia.

Nella notte dei tempi il Dio Aldur rubò una pietra alle stelle e ne fece un gioiello prezioso, il Globo. Il potere del gioiello era grande e l'avido Dio Torak lo volle per sé perché attraverso di esso avrebbe avuto il dominio sull'occidente. Ma quando tese la mano per toccarlo, il Globo lo divorò con le sue fiamme. Ora Torak giace nel sonno senza fine della sofferenza e la pietra del potere non è più in suo possesso. Ma Zedar l'Apostata, discepolo prediletto, prepara il suo ritorno. Le sue trame segrete si intrecciano come i fili di una ragnatela e il giovane Garion, la cui vita trascorre serena in una fattoria dell'ovest, scoprirà il peso del proprio destino. Il libro contiene i romanzi: Il segno della profezia; La regina della stregoneria.
Continua il viaggio avventuroso del giovane mago Garion alla ricerca del prezioso Globo di Aldur, il gioiello che protegge l'Occidente dall'avanzata delle forze del male capeggiate dal crudele negromante Chtucik. Accompagnato dalla bellissima maga Polgara e dall'Uomo Eterno, il Divino Belgarath, il ragazzo si addentrerà in nuove terre affascinanti e misteriose, attraversando il magico mondo sotterraneo di Ulgoland, la pacifica valle di Aldur e le distese desolate e desertiche abitate dai Murgo fino a raggiungere la torretta dove è custodita la pietra che nessuno può toccare. Il malvagio dio Torak giace ancora addormentato, ma si avvicina il momento del suo risveglio e del confronto finale fra le forze del bene e del male.
Il Globo di Orb è di nuovo al suo posto, nella reggia del re di Riva, e Garion potrebbe sedere tranquillamente sul trono accanto alla regina Ce'Nedra, ma a oriente il dio Torak si sta risvegliando, deciso a vendicarsi. La profezia sta per compiersi e Garion deve a ogni costo raggiungere Cthol Mishrak in tempo per lo scontro finale con il dio dall'occhio solo: dall'esito del duello dipende il destino dell'universo intero. Ce'Nedra, intanto, ha radunato un immenso esercito, con il quale intende attirare i seguaci di Torak perché il passaggio del suo amato passi inosservato. Garion è guidato dalla profezia. Ma non ha ancora avuto risposta alla domanda che urge nella sua mente: come può un semplice uomo uccidere un dio immortale?



I Mallorean

  • I guardiani della luce (Guardians of the West, 1985)
  • Il re dei Murgos (King of the Murgos, 1988)
  • Il signore dei demoni (Demon Lord of Karanda, 1988)
  • La maga di Darshiva (Sorceress of Darshiva, 1989)
  • La profetessa di Kell (The Seeress of Kell, 1991)
Il volume raccoglie i primi tre episodi della saga dell'epopea fantasy dei Mallorean. Sullo sfondo di insolite contrade e popoli strani, si dipana un'avventura fantastica, dominata da uomini, re, maghe, demoni e profetesse. Al culmine di una guerra durata settemila anni due opposti destini si scontrano per determinare la sorte dell'intera creazione. Chi prevarrà in questa lotta? Il potere delle tenebre o quello della luce?
I due episodi conclusivi dell'epopea fantasy dei Mallorean, sullo sfondo di insolite contrade e popoli strani, si dipana un'avventura fantastica dominata da uomini, re, maghe, demoni e profetesse. Al culmine di una guerra durata settemila anni, due opposti destini si scontrano per determinare la sorte dell'intera creazione, chi prevarrà in questa lotta? Il potere delle tenebre o quello della luce? Un'opera che incatena il lettore alla pagina, lasciandolo ammirato per la ricchezza e la qualità dell'immaginazione con cui è stata concepita.


Altri romanzi legati alle due serie:

  • Belgarath il mago (Belgarath the Sorcerer, 1995) con Leigh Eddings
  • Polgara la maga (Polgara the Sorceress, 1997) con Leigh Eddings
  • Il codice rivano (The Rivan Codex, 1998) con Leigh Eddings
L'antica crudele guerra che ha infiammato il mondo per oltre 700 anni èfinalmente finita e il Destino segue il suo corso. Un unico superstitedell'antica stirpe può raccontare le vicende del tempo in cui gli Dei eranosulla terra a dare consolazione e conforto ai loro figli mortali.Quell'unico testimone è conosciuto in tutto il mondo: lo chiamano ilVecchio Lupo, Belgarath il Mago. Ed è stato protagonista di quelle vicende findal loro inizio...
Polgara la Maga è la donna più affascinante dell'intero universo. Avrebbepotuto scegliere il proprio sposo tra re e imperatori e vivere in un fastosopalazzo. Ha preferito sposare un semplice maniscalco, Durnik, e ora abita conlui e con i loro due gemelli in una fattoria di una incantata e remotalocalità. Ma la tranquillità di Polgara è minacciata da esseri maligni e daterribili malefici che lei deve decidersi a combattere quando, sulla finedell'inverno, riceve la visita del nipote, il prepotente Re Garion e di suamoglie, Ce'Nedra.
Il Codice Rivano è il fulcro da cui hanno avuto origine i due cicli diBelgariad e Malloreon: la raccolta dei testi sacri degli otto dèi e lestorie ufficiali dei regni e delle culture che popolano il mondo fantasticodegli Eddings, il testo preparatorio di avventure millenarie e immortali.


Gli Eleni e i Tamuli
Gli Eleni e il suo seguito I Tamuli sono ambientati in un mondo differente da quello de La Saga dei Belgariad e L'Epopea dei Mallorean, ma con un tono e una struttura piuttosto simile. Raccontano delle avventure del cavaliere Sparhawk e dei suoi compagni.

Trilogia degli Eleni
  • Il trono di diamante (The Diamond Throne, 1989)
  • Il cavaliere del rubino (The Ruby Knight, 1990)
  • La rosa di zaffiro (The Sapphire Rose, 1991)

Trilogia degi Tamuli
  • Le volte di fuoco (Domes of Fire, 1992)
  • I demoni della luce (The Shining Ones, 1993)
  • La città del nulla (The Hidden City, 1994)

Altre serie fantasy

I sognatori
  • Gli dei delle origini (The Elder Gods, 2003)
  • La grande dea (The Treasured One, 2004)
  • L'abisso di cristallo (Crystal Gorge, 2005)
  • Gli eredi degli dei (The Younger Gods, 2006)

domenica 20 settembre 2015

[Recensione] The Heroes - Joe Abercrombie




Titolo: The Heroes (The Heroes)
Serie: Spin off n.2 stand alone ambientato nel mondo circolare (trilogia della prima legge)
Editore: Gargoyle
N° Pagine: 716
ISBN-10: 99788889541784
Genere: Grimdark fantasy





Mondo circolare, 9 anni dopo i fatti di Adua (trilogia della Prima Legge), 5 anni dopo che Monza Murcatto ha preso il potere in Styria (Il sapore della vendetta).

Il Nord non è caduto, il Nord resiste. Ma per quanto ancora?
Nella Valle di Osrung gli eserciti si stanno radunando.
La battaglia che deciderà le sorti della regione è alle porte, una battaglia campale di enormi proporzioni per il dominio finale sulla regione. Le forze dell’Alleanza da una parte, i guerrieri del Nord comandati nientemeno che dal Nero, il leggendario Nominato.
In mezzo ai due schieramenti la storia di pochi uomini, tre per ogni parte, che vivono la battaglia dall'interno i quali racconteranno gli eventi che porteranno alla conclusione della guerra.
Il destino del Nord sarà deciso da tre sanguinosi giorni di battaglia. Ma con entrambi gli schieramenti corrotti da intrighi, debolezze, ostilità e meschine gelosie, è improbabile che siano i cuori più nobili o anche le armi più potenti a prevalere.






708 pagine, 5 giorni, 2 schieramenti, 1 unico grande campo di battaglia... 6 punti di vista, 3 per parte...

La guerra, i lati più oscuri, più subdoli visti da dentro.
Un ragazzo che sogna di diventare eroe, un principe spodestato, un vecchio guerriero che cerca di fare la cosa giusta... Un veterano scaltro, un eroe decaduto, la moglie ambiziosa di comandante in ascesa.
Caul il brivido, Dow il nero, Bayaz, Kroy, Gorst, e la leggenda di Logen.

“L'armatura..." rifletté Whirrun, leccandosi un dito e sfregando una macchia di sporco dal pomo della spada, "è parte di uno stato mentale... in cui ammetti la possibilità... di essere colpito

“Assicuratevi sempre di cagare nel posto giusto. Questo è un principio della vita di un soldato di gran lunga più importante di qualunque stronzata sul marciare, sulle armi o sul territorio

Due citazioni, una per ogni schieramento, per far capire che non si scherza.
La guerra è sporca e spesso la differenza la fa la costruzione di una latrina. Abercrombie torna nel mondo circolare e lo fa alla sua maniera.
Con la prima trilogia aveva affrontato il tema classico del fantasy ribaltandolo, con Best Served Cold affronta la vendetta servendo un Kill Bill in salsa grimdark fantasy, con THE HEROES è la battaglia la vera protagonista, dove però la gloria non esiste.
Abercrombie non scrive, dipinge immagini crude e dense di realismo, catapulta il lettore in una situazione in cui non vorrebbe mai trovarsi e il suo stile realistico è una manna dal cielo per il genere.
A dispetto del titolo gli eroi non esistono, la gloria è soltanto una leggenda inventata per farti andare incontro alla morte più in fretta, la meritocrazia in battaglia è inesistente. C’è solo una regola: SOPRAVVIVERE.
Stand alone bellissimo e ancora una volta diverso per contenuti, probabilmente il più maturo fin qui scritto per i temi trattati, da leggere assolutamente per i fan del genere e solo dopo aver letto Il Sapore della Vendetta





venerdì 18 settembre 2015

[Recensione] Il Principe dei Fulmini - Mark lawrence



Titolo: Il Principe dei Fulmini
Serie: Trilogia dei Fulmini
Editore: Newton Compton
N° Pagine: 347 (su 921 del volume unico),
ISBN-10: 8854178802
Genere: Dark/low fantasy














Alla tenera età di 10 anni, il piccolo principe Jorg fu testimone di un evento terribile. Lui, il fratellino Will e la madre subirono un agguato da parte dei soldati di un regno nemico confinante.  Sfuggito per miracolo ai soldati, Jorg finì in un cespuglio di rovi, intrappolato. Dalla sua pungente prigione, il bambino assistette allo stupro e alla morte della madre e alla cruda e violenta fine del fratello. Quest’evento cambiò per sempre la sua vita.
Poco dopo l’episodio, Jorg fuggì dal castello sua dimora e si unì ad una banda di fuorilegge e tagliagole, viaggiando per il paese per quattro lunghi anni. Infine, diventato ormai ragazzo, decise di tornare alla casa paterna, ma li scoprì che la vita come la conosceva ormai era scomparsa da tempo. Cosa fare per riguadagnare la fiducia e l’amore del padre? Accettare la missione suicida che il re gli ha affidato? Portare avanti il suo piano di vendetta contro l’assassino del fratello? E chi è quella strana e misteriosa figura, il nuovo consigliere del padre?





Sporco, puzzolente, crudo, violento e sanguinoso sono gli aggettivi che più si adattano a questo libro. L’autore ha preso la violenza e la fragilità della vita dei personaggi che il famoso George Martin ci ha fatto conoscere e li ha elevanti all’ennesima potenza.
Jorg è l’antieroe per eccellenza: sanguinario, violento, senza scrupoli che non si ferma davanti  a nulla per raggiungere il suo scopo, uccidendo a sangue freddo anche un amico, se questo può dargli il minimo vantaggio. Va detto però che, nonostante la violenza gratuita di cui trasuda ogni pagina, ogni mossa del protagonista è ben ponderata ed escogitata. Jorg, anche se ancora giovane, non è uno sprovveduto ed è invece scaltro e intelligente, anche se di carattere volubile. Non per nulla è il personaggio meglio caratterizzato dell’opera, mentre i secondari si avvicinano spesso a vari stereotipi.
Il punto dolente del libro è sicuramente la trama: un abbozzo di guerra e inganni, con qualche fragile colpo di scena. Maggior spazio invece viene dato all’azione e ai combattimenti, cosa che sicuramente aiuta a finire il libro in poco tempo e con scorrevolezza, ma senza poi lasciare traccia nel lettore (se non le cattiverie da maniaco psicopatico di Jorg). Anche l’inizio del libro è abbastanza ostico, veniamo catapultati in un mondo di cui non sappiamo nulla e circondati da svariati personaggi solo abbozzati. Una volta superata qualche decina di pagine, la lettura poi è solo in discesa.
Insomma, non è un romanzo per chi ama le trame intricate, per chi vuole un cattivo che cerca inconsciamente la redenzione o per i deboli di stomaco, ma se vi accontentate di un personaggio veramente cattivo e di tante battaglie approcciate con inganni e bugie, potete apprezzare questo primo libro della trilogia.
Ultima nota sul titolo: in inglese è Prince of Thorns, cioè Principe delle Spine, che ha un significato molto profondo per il protagonista.





mercoledì 16 settembre 2015

[Recensione] Il Sapore della Vendetta - Joe Abercrombie





Titolo: Il Sapore della Vendetta (Best Served Cold)
Serie: Spin off stand alone ambientato nel mondo circolare (trilogia della prima legge)
Editore: Gargoyle
N° Pagine: 796
ISBN-10: 8898172303
Genere: Grimdark fantasy






Sono passati 4 anni dagli eventi narrati nell’ultimo libro della Trilogia della Prima Legge, ma nel Mondo Circolare la pace non esiste.
In Styria il Granduca Orso sente minacciata la sua egemonia, Monza Murcatto, conosciuta anche come Serpe di Talins, la Macellaia di Caprile, celebre capitano della Compagnia delle Mille Spade continua a mietere successi sul campo e tra la gente nel  nome del Granduca
Le sue vittorie l’hanno resa troppo famosa per i gusti di chi vorrebbe governare questo continente frammentato, così il Granduca organizza un tradimento senza pietà, atto a eliminare il suo capitano.
Tradita da chi più si fidava, buttata già da un dirupo e lasciata morire, questo è il destino di Monza, ma a volte le cose non vanno come devono.
Monza non è morta, e inutile dirlo c’è solo una cosa che vuole. VENDETTA.
Inizia così una spirale di violenza che è destinata a terminare solo col sangue.





796 pagine di spettacolo. Se la trilogia della Prima Legge era ottima , con il sapore della vendetta il buon Joe si supera.
Si torna nel Mondo Circolare poco dopo gli eventi narrati nell'ultimo capitolo della trilogia. Stavolta peró siamo in Styria e non ci sono di mezzo pietre magiche o maghi dall'ego smisurato ma solo vendetta. Dall'inizio alla fine il libro è intriso di sangue, di tradimenti, di battaglie...
Crude e dure senza un eroe, senza un codice d'onore, l'unica cosa che conta è vendicarsi e sopravvivere senza pietá. Tornano Caul il brivido, Nicomo Cosca (strepitoso) e Vitari. Tutti i protagonisti dei precedenti libri vengono citati almeno una volta e si aggiungono personaggi spietati e profondi. Monza Murcatto, principale protagonista, Moorover meraviglioso avvelenatore e Ghigno, un assassino psicopatico.
La storia è una sorta di Kill Bill ambiento nel contesto fantasy di Abercrombie e il riferimento al capolavoro di Tarantino non è solo per la protagonista (donna che cerca vendetta) ma  per il contorno PULP di cui Abercrombie è assolutamente maestro.
Abercrombie non punta sulla trama, che come potete capire parla esclusivamente di vendetta, ma come per la sua trilogia d’esordio sono I PERSONAGGI il suo fiore all’occhiello che a parer mio in questo romanzo stand alone sono assolutamente fantastici.
La compagnia che Monza, indiscussa protagonista, mette su per per vendicarsi del suo carnefice sono un assoluto mix di cattiveria e pazzia a cui, nonostante di buono non abbiano nulla, sarà difficile non affezionarsi.
I personaggi di Abercrombie non sono di carta, sono veri e si riesce a sentire il loro odore (e vi assicuro che non è buono) sfogliando le pagine del libro, è questo il principale merito dell’autore.