martedì 18 agosto 2015

[Recensione] La Leggenda degli Albi - Markus Heitz



Titolo: La Leggenda degli Albi
Serie: Terra Nascosta vol. 5

Autore: Markus Heitz
Editore: Nord
N° Pagine: 454
ISBN-10: 
8842916501
Genere: Heroic Fantasy









Nella Terra dell’Aldilà c’è un regno da cui tutti si tengono alla larga, è Dson Faimon, il regno degli albi, creature simili a elfi, ma di indole malvagia. Famosi per la loro crudeltà e la loro abilità in battaglia, gli albi spiccano anche per una vena artistica tutta loro: per le loro opere d’arte utilizzano il sangue, le ossa e i corpi dei loro nemici sconfitti in battaglia, uno strano modo di avvicinarsi alla mortalità per degli esseri immortali.
Per un motivo sconosciuto, gli albi vogliono lo sterminio dei loro cugini elfi, i quali si sono ritirati nella Terra Nascosta, difesa dalle cinque stirpi dei nani. Gli Eterni, i sovrani degli albi, decidono così di cominciare una campagna bellica per invadere la Terra Nascosta e sterminare gli elfi, ma per poter superare le montagne hanno bisogno che la Porta di Pietra, il passo difeso dai nani, venga aperto. Per oltrepassare questo ostacolo gli Eterni decidono di inviare due abili guerrieri, Sinthoras e Caphalor, ad arruolare un potente demone di polvere stellare, in grado di spianare la strada per il loro esercito.
Il viaggio dei due albi protagonisti passa attraverso l’insidioso regno degli gnomi maestri di veleni e la fortezza di un potentissimo nano, fino alla terra morta e desolata del demone.
Al loro ritorno, acclamati come eroi, vengono nominati generali di tutti gli eserciti e partono così all’assalto della Porta di Pietra.



L’ultima opera di Heitz ambientata nel mondo della Terra Nascosta fa da prequel a “Le Cinque Stirpi”, il primo romanzo del ciclo dei nani. Oltre ad approfondire la conoscenza degli albi come popolo e di Sinthoras e Caphalor nello specifico, scopriamo (in parte) anche la provenienza del demone che si impossesserà poi del mago Nudin.
Peccato che, come in ogni libro di Heitz, ci siano grosse lacune nella trama, o meglio, punti che rimangono in ombra senza nessuna spiegazione (chi è il demone? Da dove arriva? E chi è questo nano potentissimo? Perché gli albi odiano gli elfi?).
Lo stile di Heitz rimane immutato dalle precedenti opere, mantenendo i suoi pregi e i suoi difetti. Abbiamo così da un lato i capitoli corti e un lessico non ricercato che aumentano la scorrevolezza delle pagine e la semplicità di lettura, mentre dall’altro troviamo i già citati buchi nella trama e pochissime innovazioni.
Anche i personaggi hanno alti e bassi, i due protagonisti ovviamente sono ben caratterizzati, soprattutto dal lato psicologico, mentre altri personaggi, anche co-protagonisti, sembrano del tutto inutili ed ininfluenti sulle vicende narrate.
Ad abbassare il giudizio anche la poca fantasia dell’autore nell’inventarsi qualcosa di nuovo, l’unica idea carina è la sanguinosa arte degli albi, mentre un popolo di elfi malvagi è stato preso pari pari da D&D e soprattutto dalle opere sugli elfi scuri di R.A. Salvatore.






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