giovedì 26 marzo 2015

[Recensione] Mistborn 1 - L'Ultimo Impero - Brandon Sanderson



Titolo: L'Ultimo Impero
Serie: Mistborn vol. 1
Autore: Brandon Sanderson
Editore: Fanucci
N° Pagine: 696
ISBN-10: 
8834721365
Genere: Dark Fantasy
Data di pubblicazione: 31/01/2013







In un mondo dove il sole è rosso sangue e piove cenere, un mondo soggiogato dal potere del semidio chiamato Lord Reggente, un mondo dove pochi nobili schiavizzano la popolazione skaa, un mondo dove alcune rare persone hanno il dono di poter ingerire piccole quantità di metallo e sfruttarne i poteri sovrannaturali (i Mistborn), c’è un piccolo gruppo di ladri. Questo gruppo, capitanato da Kelsier, vuole attuare un piano tanto folle quanto pericoloso: uccidere il Lord Reggente, rubargli l’atium (il metallo più prezioso e potente del mondo) e liberare gli skaa dal giogo della schiavitù.
Il piano, come tutte le cose complicate, è molto semplice: arruolare un esercito di ribelli e addestrarli, scatenare il caos e istigare una guerra tra le casate nobiliari, penetrare nel palazzo/fortezza del Lord Reggente e poi mantenere il controllo sulla capitale dell’Ultimo Impero.
Durante i mesi di preparativi, Kelsier insegna alla giovane e insicura Vin, l’ultima leva del gruppo, a sfruttare i suoi poteri da Mistborn e, grazie al sotterfugio, riesce a inserire la ragazza come spia nella nobiltà.
Pur essendo un gruppo di persone altamente competenti, non è semplice sfidare una divinità e i suoi Inquisitori quasi immortali e il piano di Kelsier subirà continui intoppi e problemi. Ma il biondo Mistborn è scaltro e come ama dire lui, c’è sempre un altro segreto da scoprire.

Quando ormai si pensa di aver esplorato la letteratura fantasy in lungo e in largo, quando le novità degli ultimi anni sono ridotte a mielosi vampiri, guerre per il Trono di Spade o cinici inquisitori zoppi, ecco arrivare quel geniaccio Sanderson. Basta poco: un mondo cupo (piove cenere!) che si avvicina molto allo stile steampunk e una nuova forma di magia (l’allomanzia), attorno a cui ruota tutto. Mescoli bene, aggiungi un pizzico di personaggi ben caratterizzati ed ecco fatto. Un nuovo mondo fantasy è servito.
Come detto, tutto si basa sull’allomanzia: ci sono 10 metalli divisi per coppie, in ogni coppia un metallo Tira e l’altro Spinge. Ad esempio il ferro Tira gli altri metalli e l’acciaio Spinge, come i due poli di una calamita. E addio combattimenti all’arma bianca. Cosa puoi fare con una spada quando il tuo avversario può deviare la lama con la forza del pensiero? O spingerti a terra facendo leva sulla tua armatura? Bisogna cambiare ottica.
Per quando innovativa, però, l’allomanzia non basta a rendere un’opera interessante. Ecco quindi i personaggi. Kelsier e Vin, i due protagonisti principali, entrambi con un passato oscuro e pieno di dolore. Il primo carismatico, spensierato e ottimista con gli amici, violento e insensibile con i nemici. La seconda che ancora deve conoscere il mondo fuori dal suo rifugio di dolore e che crescerà in modo esponenziale durante tutta l’opera. Contrapposti ci sono il misterioso Lord Reggente con i suoi mille segreti e i terribili Inquisitori d’Acciao, personaggi alquanto inquietanti con i loro occhi trafitti da chiodi.
Fin qui abbiamo lo scenario e gli attori, manca ancora il copione. Sanderson qui scivola leggermente (la rivoluzione del popolo contro i regnanti l’abbiamo già sentita), ma grazie ad alcuni colpi di scena, ad alcune buone trovate e con quella sensazione misteriosa di “c’è qualcosa in più, ma non ti dico cosa”, la storia di Kelsier & co. è raccontata in modo magistrale. 
Se amate il fantasy, non potete lasciarvi sfuggire questo libro per nulla al mondo.


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